
Sei stanco di comprare dei prodotti per combattere l’acne e sentirti frustrato, senza soldi e senza aver risolto il problema?
Molti prodotti non fanno altro che peggiorare la situazione.
Per me l’acne è sempre stata una lotta, sin da piccolo. Per questo motivo sono orgoglioso di condividere la mia esperienza con te per far sí che non perda anni cercando una souzione efficace e definitiva.
L’acne è una malattia dalle mille insidie e tipologie. Oggi voglio fare chiarezza e farti conoscere l’Acne Vulgaris.
Cos’è l’Acne vulgaris
L’acne vulgaris è quella che noi comunemente chiamiamo Acne.
È una malattia cronica della pelle e che ha un’evoluzione benigna. Colpisce maggiormente il viso, le spalle e la parte superiore del tronco in generale.
L’acne vulgaris è un processo infiammatorio dei follicoli piliferi e le ghiandole sebacee annesse, che vengono ostruite e portano alla formazione di comedoni, papule, pustole, nodi e, nei casi più gravi, cisti.
Solitamente, la malattia insorge per la prima volta in adolescenza, anche se si riscontra una percentuale di comparsa anche più tardiva.
I primi sintomi dell’acne vulgaris sono: secchezza cutanea, rossore e desquamazione.
La diagnosi è di competenza del dermatologo, che può facilmente riconoscerne la tipologia e la gravità, con un semplice esame visivo.
Il dermatologo prescrive specifici agenti, topici o sistemici, per trattare la malattia, riducendo la produzione di sebo, l’infiammazione e la formazione di comedoni e pustole.


Perché si forma l’acne vulgaris
L’acne vulgaris si forma quando:
• Vi è una eccessiva produzione di sebo;
• il sebo e i cheranociti ostruiscono il follicolo;
• vi è una colonizzazione anomala da parte di Propionibacterium acnes, un batterio Gram-positivo anaerobio, normalmente presente nel nostro corpo;
• vi è un rilascio di più mediatori dell’infiammazione.
Diverse classificazione dell’acne vulgaris
L’acne vulgaris può essere non infiammatoria o infiammatoria.
Nello stadio non infiammatorio, la pelle presenta solo “comedoni”, quelli che comunemente vengono chiamati “punti neri”.
Nello stadio infiammatorio, invece, la pelle è caratterizzata da pustole, papule e noduli e cisti.

Acne non infiammatoria
L’acne non infiammatoria è il primo campanello d’allarme che ci avvisa che, nel nostro corpo, è in atto uno squilibrio che può precipitare in un’infiammazione.
I comedoni sono delle ostruzioni di sebo all’interno dei follicoli e possono essere aperti o chiusi.
I comedoni aperti sono delle lesioni di 1-3 mm di diametro e hanno una zona centrale nera. Se il follicolo è dilatato, il sebo è facilmente estruibile.
I comedoni chiusi sono molto simili come dimensioni a quelli aperti, li contraddistingue l’assenza del “punto nero”, che permette la fuoriuscita del sebo.
Infatti, se il follicolo si presenta chiuso alla superficie cutanea, il tappo sebaceo è più difficile da rimuovere, e può dare inizio a un’infiammazione.


Acne infiammatoria
Nell’acne infiammatoria si formano papule e pustole, perché il Propionibacterium acnes prolifera nei comidoni chiusi, irritando l’epitelio follicolare.
Il batterio trasforma il sebo in acidi grassi liberi e innesca una risposta infiammatoria da neutrofili e linfociti.
Quando poi, si ha la rottura del follicolo infiammato, provocato da trattamenti inadeguati e aggressivi o da manipolazione fisica, l’infiammazione si espande a tutta la zona circostante.
Nei casi più gravi, quando l’infiammazione raggiunge un livello molto alto, ci possiamo trovare a dover trattare pustole purulente.
I disagi dell’acne vulgaris sono molteplici, sia a livello fisico, in quanto noduli e cisti possono provocare dolore, sia a livello emotivo, perché la situazione di stress peggiora la qualità di vita.

Diagnosi
La diagnosi viene eseguita da un dermatologo, che valuterà la gravità, il livello di stress del paziente e valuterà i fattori contribuenti, quali farmacologici, ormonali e meccanici.
La gravità dell’acne si può classificare in tre stadi: lieve, moderata e grave, a seconda del numero e della tipologia delle lesioni.
Esiste un sistema standardizzato per determinare il livello di gravità dell’acne, riassunto in una tabella di classificazione.

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